giovedì 22 settembre 2016

Programma de LA CITTA' DEI COMUNI

 LISTA CIVICA: LA CITTA' DEI COMUNI

La lista civica è aperta a tutti i consiglieri che ne condividono le ragioni costituenti e gli indirizzi generali, indipendentemente dalla loro attuale collocazione politica in seno ai Consigli Comunali.


Cogliere le opportunità di cambiamento, scongiurare i rischi di involuzione.


Creare un sistema territoriale caratterizzato dalla elevata qualità sociale dei servizi, delle infrastrutture, dell'ambiente, del territorio, della formazione, della cultura e della partecipazione. E, per questo, capace di produrre valore, attrarre investimenti e capitale della conoscenza.


Questa opportunità potrà essere sfruttata solo se la Città Metropolitana sarà l’espressione vera e autentica di tutte le realtà territoriali, dei Comuni, delle comunità e dei cittadini, che possono farla crescere ed in essa identificarsi.


Un’istituzione che deve crescere dal basso, unico modo perché abbia nuova e vitale, espressione:
  • del policentrismo territoriale
  • del pluralismo politico
  • delle culture e dei bisogni della collettività.


Se così non fosse, si rischia di innescare forme di involuzione, da quelle tecnocratiche a quelle partitocratiche.


Tutti i Comuni - piccoli o grandi che siano per popolazione o estensione territoriale - in quanto espressione dello straordinario e storico policentrismo lombardo a rete, sono la vera garanzia di una sana istituzione democratica. Una Città Metropolitana fatta da tante identità e con vera partecipazione, non un organismo tecnico-burocratico, che torni a legittimare le relazioni tra cittadini e politica, tra cittadini e istituzioni.

La Città Metropolitana che vogliamo. Policentrica. Concreta. Inclusiva. Giusta.


Milano è il capoluogo della Regione e della Città Metropolitana, ma non può e non deve svolgere un ruolo sovraimposto agli altri. Con gli altri Comuni eserciterà un ruolo paritario.
La Città Metropolitana che vogliamo sarà:
  • policentrica, e in grado di valorizzare tutte le identità locali

  • concreta nell’affrontare le esigenze delle diverse comunità
  • inclusiva, perché tutti i Comuni, nessuno escluso, potranno e dovranno essere partecipi e protagonisti della sua crescita
  • giusta, perché se ogni Comune è chiamato a portare un contributo significativo alla crescita della nuova istituzione, allora i Comuni grandi non potranno “costituzionalmente” contare di più di quelli piccoli.


Qualità dei servizi, uniformità delle tariffe. A fondamento della pari dignità dei “Cittadini metropolitani”.


La nostra Città Metropolitana non si ridurrà a mera certificazione dell’estensione del Comune capoluogo tramite l’assorbimento di diverse “periferie”, “cinture” o “hinterland”.


Il nuovo ente territoriale, piuttosto, deve rappresentare una “Grande Milano”, nella quale ognuno può riconoscersi Cittadino di serie A.

E questo “sentire” deve trovare fondamento anche su una distribuzione dei servizi uniforme, così come sull’uniformità e integrazione paritaria delle tariffe. Per l’intero territorio della Città Metropolitana occorrerà definire criteri omogenei di livelli di prestazione, qualità e tariffe dei servizi pubblici locali.

Riportare l’economia al servizio della società.
Le società partecipate non devono essere finalizzate alla speculazione finanziaria o a quella di mercato ma rivolgere il loro equilibrio, la loro efficienza e la loro efficacia, alla qualità sociale.

La parola ai Cittadini-elettori, subito!
Per garantire la responsabilizzazione diffusa verso la cosa pubblica, nonché il più elevato controllo democratico, è necessario ottenere l’elezione diretta del Sindaco e del Consiglio Metropolitano fin dalla prossima tornata elettorale.

Trasparenza e partecipazione
La Città Metropolitana deve essere un’istituzione al servizio della cittadinanza attiva e della sussidiarietà.
Un’istituzione che ogni Cittadino deve poter sentire come propria; quindi “open data” e “open government”, per favorire la partecipazione informata ai processi deliberativi, con quote di sovranità definite e certezza dell'efficacia degli strumenti.

La massima pubblicità e trasparenza della vita istituzionale di Città Metropolitana dovrà riguardare anche le partecipate, ad esempio attraverso l’anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati; si dovrà prevedere un bilancio partecipato e disporre la redazione di un bilancio sociale dell'amministrazione, con una rendicontazione puntuale e periodica.

Studio e programmazione del futuro demografico della Città Metropolitana, con tutti i problemi che ne conseguono: immobili e loro gestione, territorio e risorse.
Studiare un piano generale con regole comuni per i temi base che coinvolgono tutti i Cittadini: gestione ciclo dei rifiuti, gestione del calore negli edifici pubblici, trasporti, mense.


Per i trasporti, oltre alla tariffa unica occorre puntare ad un sistema a ragnatela, con le linee ferroviarie come radiali, trasformate in metropolitane e linee di autobus organizzate ad arco di circonferenza per collegare alle stazioni ferroviarie i comuni che ne sono sprovvisti.

Riduzione del calore, dell'inquinamento e della produzione di anidride carbonica attraverso anche regolamenti edilizi che prevedano l'efficienza degli edifici oltre che degli impianti.

Incentivo alla mobilità elettrica e a quella dolce. Risolvere il nodo dell'uscita di viale Certosa.

Stop al consumo di suolo

Puntare alla diffusione della ricchezza incentivando il commercio locale, anziché i grandi centri commerciali.

Occorre la piena valorizzazione delle potenzialità dei comuni per una rete di banda larga aperta, partecipata e condivisa.

Revisione del piano strategico in modo più lungimirante e coraggioso.

Revisione del piano cave, con forti riduzioni delle possibilità di escavare, in linea con le reali necessità del territorio e con la programmazione politica futura di non consumo di suolo.

Stop immediato alla realizzazione di nuove discariche, in linea con il nuovo programma regionale dei rifiuti che considera superata la modalità di smaltimento attraverso il conferimento in discarica.

Stop a grandi opere inutili o addirittura dannose, quali vasche di laminazione o nuove strade provinciali o statali.

Ridare autonomia economica alla Città Metropolitana attraverso la reintroduzione dell'entrata derivante dalla RCA.


In definitiva: dare alla Città Metropolitana di Milano una guida capace di guardare al futuro con proposte concrete a favore della qualità della vita dei Cittadini e che ascolti la loro voce,

Nessun commento:

Posta un commento