LISTA CIVICA: LA CITTA' DEI COMUNI
La
lista civica è aperta a tutti i consiglieri che ne condividono le
ragioni costituenti e gli indirizzi generali, indipendentemente dalla
loro attuale collocazione politica in seno ai Consigli Comunali.
Cogliere
le opportunità di cambiamento, scongiurare i rischi di involuzione.
Creare
un sistema territoriale caratterizzato dalla elevata qualità sociale
dei servizi, delle infrastrutture, dell'ambiente, del territorio,
della formazione, della cultura e della partecipazione. E, per
questo, capace di produrre valore, attrarre investimenti e capitale
della conoscenza.
Questa
opportunità potrà essere sfruttata solo se la Città Metropolitana
sarà l’espressione vera e autentica di tutte le realtà
territoriali, dei Comuni, delle comunità e dei cittadini, che
possono farla crescere ed in essa identificarsi.
Un’istituzione
che deve crescere dal basso, unico modo perché abbia nuova e vitale,
espressione:
- del policentrismo territoriale
- del pluralismo politico
- delle culture e dei bisogni della collettività.
Se
così non fosse, si rischia di innescare forme di involuzione, da
quelle tecnocratiche a quelle partitocratiche.
Tutti
i Comuni - piccoli o grandi che siano per popolazione o estensione
territoriale - in quanto espressione dello straordinario e storico
policentrismo lombardo a rete, sono la vera garanzia di una sana
istituzione democratica. Una Città Metropolitana fatta da tante
identità e con vera partecipazione, non un organismo
tecnico-burocratico, che torni a legittimare le relazioni tra
cittadini e politica, tra cittadini e istituzioni.
La
Città Metropolitana che vogliamo. Policentrica. Concreta. Inclusiva.
Giusta.
Milano
è il capoluogo della Regione e della Città Metropolitana, ma non
può e non deve svolgere un ruolo sovraimposto agli altri. Con gli
altri Comuni eserciterà un ruolo paritario.
La Città Metropolitana che vogliamo sarà:
- policentrica, e in grado di valorizzare tutte le identità locali
- concreta nell’affrontare le esigenze delle diverse comunità
- inclusiva, perché tutti i Comuni, nessuno escluso, potranno e dovranno essere partecipi e protagonisti della sua crescita
- giusta, perché se ogni Comune è chiamato a portare un contributo significativo alla crescita della nuova istituzione, allora i Comuni grandi non potranno “costituzionalmente” contare di più di quelli piccoli.
Qualità
dei servizi, uniformità delle tariffe. A fondamento della pari
dignità dei “Cittadini metropolitani”.
La
nostra Città Metropolitana non si ridurrà a mera certificazione
dell’estensione del Comune capoluogo tramite l’assorbimento di
diverse “periferie”, “cinture” o “hinterland”.
Il
nuovo ente territoriale, piuttosto, deve rappresentare una “Grande
Milano”, nella quale ognuno può riconoscersi Cittadino di serie A.
E
questo “sentire” deve trovare fondamento anche su una
distribuzione dei servizi uniforme, così come sull’uniformità e
integrazione paritaria delle tariffe. Per l’intero territorio della
Città Metropolitana occorrerà definire criteri omogenei di livelli
di prestazione, qualità e tariffe dei servizi pubblici locali.
Riportare
l’economia al servizio della società.
Le
società partecipate non devono essere finalizzate alla speculazione
finanziaria o a quella di mercato ma rivolgere il loro equilibrio, la
loro efficienza e la loro efficacia, alla qualità sociale.
La
parola ai Cittadini-elettori, subito!
Per garantire la responsabilizzazione diffusa verso la cosa pubblica,
nonché il più elevato controllo democratico, è necessario ottenere
l’elezione diretta del Sindaco e del Consiglio Metropolitano fin
dalla prossima tornata elettorale.
Trasparenza
e partecipazione
La
Città Metropolitana deve essere un’istituzione al servizio della
cittadinanza attiva e della sussidiarietà.
Un’istituzione
che ogni Cittadino deve poter sentire come propria; quindi “open
data” e “open government”, per favorire la partecipazione
informata ai processi deliberativi, con quote di sovranità definite
e certezza dell'efficacia degli strumenti.
La
massima pubblicità e trasparenza della vita istituzionale di Città
Metropolitana dovrà riguardare anche le partecipate, ad esempio
attraverso l’anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati; si
dovrà prevedere un bilancio partecipato e disporre la redazione di
un bilancio sociale dell'amministrazione, con una rendicontazione
puntuale e periodica.
Studio
e programmazione del futuro demografico della Città Metropolitana,
con tutti i problemi che ne conseguono: immobili e loro gestione,
territorio e risorse.
Studiare un piano generale con regole comuni per i temi base che
coinvolgono tutti i Cittadini: gestione ciclo dei rifiuti, gestione
del calore negli edifici pubblici, trasporti, mense.
Per
i trasporti, oltre alla tariffa unica occorre puntare ad un sistema a
ragnatela, con le linee ferroviarie come radiali, trasformate in
metropolitane e linee di autobus organizzate ad arco di circonferenza
per collegare alle stazioni ferroviarie i comuni che ne sono
sprovvisti.
Riduzione
del calore, dell'inquinamento e della produzione di anidride
carbonica attraverso anche regolamenti edilizi che prevedano
l'efficienza degli edifici oltre che degli impianti.
Incentivo
alla mobilità elettrica e a quella dolce. Risolvere il nodo
dell'uscita di viale Certosa.
Stop
al consumo di suolo
Puntare
alla diffusione della ricchezza incentivando il commercio locale,
anziché i grandi centri commerciali.
Occorre
la piena valorizzazione delle potenzialità dei comuni per una rete
di banda larga aperta, partecipata e condivisa.
Revisione
del piano strategico in modo più lungimirante e coraggioso.
Revisione
del piano cave, con forti riduzioni delle possibilità di escavare,
in linea con le reali necessità del territorio e con la
programmazione politica futura di non consumo di suolo.
Stop
immediato alla realizzazione di nuove discariche, in linea con il
nuovo programma regionale dei rifiuti che considera superata la
modalità di smaltimento attraverso il conferimento in discarica.
Stop
a grandi opere inutili o addirittura dannose, quali vasche di
laminazione o nuove strade provinciali o statali.
Ridare
autonomia economica alla Città Metropolitana attraverso la
reintroduzione dell'entrata derivante dalla RCA.
In
definitiva: dare alla Città Metropolitana di Milano una guida capace
di guardare al futuro con proposte concrete a favore della qualità
della vita dei Cittadini e che ascolti la loro voce,
Nessun commento:
Posta un commento